Scheda Tecnica

La linea Biella - Novara è una ferrovia a binario unico non elettrificata, che collega la città di Biella con il nodo ferroviario di Novara per Milano, Domodossola, Arona e Alessandria, servendo alcuni paesi delle province di Biella, di Novara e di Vercelli.

Il gestore dell'infrastruttura Rete Ferroviaria Italiana SpA la qualifica come "linea complementare".

Ha una lunghezza complessiva di 56,766 km, attraversa le provincie di Novara, Vercelli e Biella, e comprende 10 stazioni intermedie:

  • Biella Chiavazza, posta nella frazione "Chiavazza" appartenente al comune di Biella. In origine fu realizzata come stazione, dunque dotata del binario d'incrocio e un tronchino per il servizio merci in direzione Biella. Essa fu inaugurata assieme al resto della linea il 18 maggio 1939, diventando tuttavia operativo solo dal 20 luglio 1940, a causa della necessità di completare alcuni impianti e dell'assenza del materiale rotabile. Il programma di profondo rinnovamento della linea avviato nel 1991, che richiese la chiusura della stessa per molti mesi, comportò la trasformazione della stazione in fermata, mantenendo in esercizio il solo binario di corsa. Vennero quindi smantellati il binario d'incrocio e il tronchino. La riapertura all'esercizio avvenne il 19 giugno dell'anno successivo. Con il cambio orario del 10 giugno 2012, i treni non vi effettuano più fermata. L'impianto resta tuttavia attivo. Il fabbricato viaggiatori, ora adibito ad abitazione privata, è in stile razionalista. Sono presenti anche un fabbricato per i servizi igienici e un magazzino merci, in stato di abbandono. Dal gestore dell'infrastruttura RFI è stata posta nella categoria "Bronze".

  • Vigliano - Candelo, a servizio del comune di Vigliano Biellese e nelle vicinanze del comune di Candelo, già servito dalla linea Biella - Santhià. Venne inaugurata nel 1939 come stazione dotata di binario d'incrocio e di un tronchino per le merci in direzione Biella, i qual vennero smantellati durante i lavori di rinnovamento della linea del 1991. Dal cambio orario del 10 giugno 2012 i treni non vi effettuano più fermata. L'impianto resta tuttavia formalmente attivo. Il fabbricato viaggiatori, in stile Razionalista e su due piani, è in buono stato ed è ora sede della polizia municipale. Accanto ad esso erano attivi un magazzino merci e un fabbricato per i servizi igienici. È classificata "Bronze" da parte del gestore RFI.

  • Cossato, posta a servizio dell'omonimo comune. Venne inaugurata nel 1939, contestualmente alle altre stazioni della linea. Come all'ora, ancora oggi è dotata di 3 binari, il secondo di corretto tracciato e il primo e il terzo d'incrocio. È inoltre presente un binario tronco per lo scalo merci, raccordato al binario 1. Il programma di profondo rinnovamento avviato nel 1991, che richiese la chiusura della linea per molti mesi, comportò per Cossato l'installazione di Apparati Centrali Elettrici a pulsanti d'Itinerario. L'impianto è telecomandato con il sistema punto-punto CTC dal Dirigente Movimento di Rovasenda. Il fabbricato viaggiatori, affidato al comune di Cossato, è in stile Razionalista a 2 piani. Entrambi sono accessibili al pubblico, che dispongono di bar, biglietteria e sala giochi. Accanto ad esso è presente una struttura sviluppata su un solo piano, con la fiancata in vetro, in cui una parte è situata la sala d'attesa e l'altra è allestita dall'Autoscuola Movicentro. La stazione è dotata di pannelli informativi audio e video per le partenze dei treni, una biglietteria automatica ed un impianto di videosorveglianza. È posta nella categoria "Bronze".

  • Masserano, posta nella campagna del comune di Castelletto Cervo, a circa 10km dal centro abitato di Masserano. Inaugurata nel 1939, era dotata di due binari: quello di corretto tracciato e quello d'incrocio. Durante lo svolgimento dei lavori di rinnovamento della linea, iniziati nel 1991 e terminati l'anno successivo, essa fu trasformata in fermata, mantenendo in opera solo il binario di corretto tracciato: quello d'incrocio venne smantellato. A causa dello scarso utilizzo dovuto alla sua elevata distanza dal centro abitato di Masserano, dal 1993 i treni non vi effettuano più fermata (vedi pagina "curiosità"), e da allora la stazione risulta in stato di totale abbandono. Tuttavia, venne ufficialmente dismessa nel 2003. Conseguentemente, nel 2007, la strada di accesso alla stazione venne chiusa per mezzo di guard-rail di cemento armato, rendendo così impossibile raggiungerla. Il fabbricato viaggiatori è in stato di abbandono, sommerso totalmente dalla vegetazione. Dal gestore dell'infrastruttura RFI, era stata posta nella categoria "Bronze".

  • Rovasenda, situata a valle del paese. Venne inaugurata insieme al resto degli impianti nel 1939. Rispetto al periodo dell'inaugurazione, ad oggi la sua struttura rimane invariata: è ancora composta da due binari, il primo di corretto tracciato e il secondo d'incrocio, con deviatoi percorribili a 30km/h. I binari sono inoltre raccordati alla linea Santhià - Arona, posta più a monte con la sua stazione dedicata, attraverso un ampio piazzale. Il programma di profondo rinnovamento avviato nel 1991, che richiese la chiusura della linea per molti mesi, comportò per Rovasenda l'installazione di Apparati Centrali Elettrici a pulsanti d'Itinerario. Nel piazzale intermedio è presente uno scalo merci, composto da un fascio binari passanti e tronchi intercomunicanti con la linea Santhià-Arona, raccordato al binario 2 della stazione in entrambe le direzioni. Nel 2014 risulta disattivato il binario di accesso allo scalo in direzione Biella, in conseguenza all'eliminazione dello scambio. Per i viaggiatori sono presenti delle scalinate, con l'attraversamento a raso nel piazzale intermedio, che consentono il passaggio tra le due stazioni. Il fabbricato viaggiatori, in stile Razionalista, si dispone su due piani. Ospita una sala d'attesa per i viaggiatori e l'ufficio del Dirigente Movimento, che predispone del banco di manovra per gli enti del piazzale della stazione, oltre ai sistemi di telecomando punto-punto CTC per comandare a distanza le stazioni di Cossato e Casaleggio. Nello scalo merci sono presenti due edifici in stato d'abbandono. Nella stazione, che RFI classifica nella categoria "Bronze", sono presenti pannelli d'informazione audio e video per le partenze dei treni e una biglietteria automatica.

  • Ghislarengo, a servizio dell'omonimo comune. Venne inaugurata nel 1939 come stazione, dotata quindi di binario d'incrocio e di un tronchino per le merci che sorgeva in direzione Novara. A seguito dei lavori di rinnovamento della linea, che comportarono la chiusura della stessa per il 1991, la stazione venne trasformata in fermata: vennero quindi smantellati il binario d'incrocio e il tronchino. Dal cambio orario del 15 dicembre 2013 la fermata non risulta più ad essere servita da alcun traffico, a causa di poca utenza e della necessità di ridurre i tempi di percorrenza sulla linea. L'impianto resta tuttavia formalmente attivo. Il fabbricato viaggiatori è in stile Razionalista su due piani. L'edificio risulta inutilizzato. Oltre ad esso erano attivi un magazzino merci e un fabbricato per i servizi igienici, tutti in stato di totale abbandono. Dal gestore RFI è classificata "Bronze".

  • Carpignano Sesia, posta a servizio dell'omonimo comune, in sostituzione all'analogo impianto posto nelle adiacenze servito fra il 1884 e il 1933 lungo la tranvia Vercelli-Biandrate-Fara. Realizzato come stazione atto al movimento e dotato dunque di binario d'incrocio, lo stesso fu inaugurato assieme al resto della linea il 18 maggio 1939. Durante i lavori di rinnovamento della linea, la stazione venne trasformata in fermata, e venne mantenuto in esercizio solo il binario di corretto tracciato. Essa dispone di un fabbricato viaggiatori in muratura con sala d'attesa, in stato discreto. Dal gestore della linea RFI è classificata "Bronze".

  • Sillavengo, a servizio dell'omonimo comune, venne inaugurata nel 1939 e sostituì l'analogo impianto posto nelle adiacenze servito fra il 1884 e il 1933 lungo la tranvia Vercelli-Biandrate-Fara. Venne originariamente concepita come fermata, quindi fu dotata solamente del binario di corretto tracciato. Dal cambio orario del 5 dicembre 2013 la fermata non risulta più ad essere servita da alcun traffico. L'impianto resta tuttavia formalmente attivo. Il fabbricato viaggiatori, in stile razionalista, è di piccole dimensioni e in discreto stato. Dal gestore dell'infrastruttura RFI la stazione è stata posta nella categoria "Bronze".

  • Casaleggio, posta a servizio dell'omonimo comune. Come le altre stazioni, fu inaugurata nel 1939. In origine, oltre al binario di corretto tracciato e a quello d'incrocio, era presente un tronchino per le merci in direzione Biella, raccordato al primo binario. Esso venne smantellato nel 1991, durante i lavori di rinnovamento della linea. Venne inoltre effettuata l'installazione di Apparati Centrali Elettrici a pulsanti d'Itinerario. L'impianto è telecomandato con il sistema punto-punto CTC dal Dirigente Movimento di Rovasenda. Sono presenti pannelli d'informazione audio e video per le partenze dei treni. Essendo la stazione impresenziata, l'originario fabbricato viaggiatori, non più accessibile al pubblico, è stato adibito ad abitazione privata. Da parte di RFI la stazione è stata posta nella categoria "Bronze".

  • Nibbia, inaugurata nel 1939 a servizio dell'omonimo comune. Originariamente venne concepita come stazione dotata del binario di corretto tracciato, di quello d'incrocio e di un tronchino per le merci raccordato al primo binario in direzione Biella. Durante i lavori di rinnovamento della linea del 1991, il secondo binario e il tronchino furono smantellati, e l'impianto venne declassato a fermata. Il fabbricato viaggiatori, in stile Razionalista e disposto su due piani, è in stato di abbandono. È inoltre presente l'edificio per i servizi igienici. È posta nella categoria "Bronze" da parte di RFI.

Si tratta di una linea dall'andamento regolare, il cui sviluppo in curva non supera il 22% del totale e che presenta una pendenza media del 5,5 per mille con punte massime del 20,4 per mille. In totale sono presenti due gallerie, quattordici ponti da una a nove campate, quindici cavalcavia e altre opere minor. Il raggio minimo delle curve non scende sotto ai 300 metri.

Le stazioni erano sin dall'inizio dotate di Apparati Centrali Elettrici per la manovra centralizzata degli scambi e dei segnali di tipo luminoso, sistema all'avanguardia per l'epoca.

La linea è armata con traverse di cemento precompresso per la sua intera lunghezza. Ad oggi, è presente armamento categorizzato sia UNI60 che UNI50, a seconda dei diversi tratti della linea. Sono ora in corso i lavori per completare l'adeguamento all'armamento UNI60 nella totalità della linea.

Secondo i fascicoli RFI, ha una massa assiale massima consentita di 18 tonnellate per asse, corrispondente alla categoria B2.

È dotata del Sistema di Supporto alla Condotta (SSC). La velocità massima che è possibile raggiungere sulla linea è di 90 km/h in rango B, e di 85 km/h in rango A. Sono presenti 51 passaggi a livello, con casse di tipo FS64 oppure TM2000.

Attualmente, è ridotta ad un ruolo esclusivamente locale: è servita da treni regionali previsti dal contratto stipulato dalla Regione Piemonte con Trenitalia, che coprono l'intera lunghezza della linea, con fermate a Cossato, Rovasenda, Carpignano Sesia, Casaleggio e Nibbia. Il materiale rotabile impiegato per queste relazioni sono maggiormente le ALn 501-502 Minuetto, appartenenti al deposito di Novara, che hanno sostituito quasi totalmente le ALn 663. Al contrario, in passato l'offerta risultava più variegata per la presenza di relazioni dirette verso Milano: tali caratteristiche corse effettuate dalle automotrici SFBN, nell'immediato dopoguerra vennero portate a tre, una delle quali si attestava a Milano Porta Nuova. A rimarcare il carattere pendolare del traffico che ha sempre interessato la ferrovia, nel 1993 furono istituite tre coppie feriali supplementari fra Biella e Cossato. Dal 2009 la linea fu interessata da collegamenti diretti con la località di Albenga, effettuati con una doppia composizione di ALn 501 Minuetto, in servizio come regionali veloci festivi con posti a sedere su prenotazione durante i periodi estivi. A dicembre 2011 furono istituite due coppie regionali feriali per Milano Porta Garibaldi, soppresse in seguito dal 15 dicembre 2013, insieme alle relazioni Biella - Albenga e Santhià - Pavia. La Santhià - Novara, ultima relazione diretta rimanente, fu infine soppressa con l'orario estivo del 14 giugno 2015.

Circolabilità dei rotabili - Sulla linea Biella - Novara sono ammessi alla circolazione i seguenti rotabili:

  • Tutti gli automotori e le locomotive da manovra, delle serie D141 - D143 - D225 - D235 - D245 - D250 | RANGO A oppure B

  • Locomotive diesel delle serie D145 - D146 - D220 - DE520/D752/D753 - D443 - D445 (1a e 2a serie) | RANGO A

  • Locomotive diesel delle serie D343 - D345 | RANGO B

  • Automotrici leggere a nafta delle serie ALn 668 (tutte le serie) - ALn 663 - ALn 501/502 "Minuetto" | RANGO B

  • Autotreni rapidi della serie ATR 220 "Swing" | RANGO B

Percorso

Partita da Biella la linea impegna due brevi gallerie costeggiando il torrente Cervo sulla sponda sinistra, per poi sbucare a Chiavazza sul ponte che lo attraversa; il binario prosegue attraversando l'area suburbana di Biella fino a Cossato, superando il torrente Quargnasca.

Da Cossato, superato il ponte del torrente Strona, si incontra un paesaggio caratterizzato dalle cosiddette "Baragge" nei pressi di Castelletto Cervo, per poi procedere in mezzo ai campi di grano e riso, incontrando il torrente Ostola e quello di Rovasenda. A Rovasenda la ferrovia incrocia il tracciato della Santhià-Arona, priva di esercizio, che viene sottopassata; il dislivello tra le due linee impose la creazione di due stazioni separate e fra loro raccordate.

Il resto del percorso continua in mezzo alle risaie. Tra Ghislarengo e Carpignano Sesia, la ferrovia attraversa il fiume Sesia e superato il paese passa sotto l'autostrada A26. Uscendo da Nibbia il binario sottopassa i cavalcavia su cui scorrono l'autostrada A4, e la ferrovia ad alta velocità della Torino-Milano. Fra di essi viene incrociato altresì il Canale Cavour. Subito dopo i cavalcavia sono presenti due raccordi ferroviari dell'azienda Intermodaltrasporti di Agognate, uno rivolto verso Biella e l'altro per Novara, entrambi soppressi nel 2014, mentre il secondo è stato riattivato nel 2017.

Infine, superato il torrente Agogna, la linea giunge a Novara, immettendosi sulla linea Torino-Milano.

Fascicolo linea RFI - edizione 2003:

FL14_CT2019-29a.pdf

Fotografie delle stazioni della linea lato strada:

Fotografie delle stazioni della linea lato binari: